Tutela e denunce

Maori Contro Società di Estrazione dell’Oro

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Scoperta una grande quantità d’oro nella montagna sacra ai maori, è questa la notizia che sta mettendo in allarme gli abitanti della zona del Karangake Gorge uno dei luoghi più belli e cari a questo popolo fiero delle sue origini.

Tonnellate d’oro sono state rinvenute in una miniera già sfruttata in passato e che ora grazie alle autorizzazioni concesse delle autorità è tornata ad essere attiva, ciò che allarma gli abitanti della zona è questa si trova in una delle più belle zone del continente australiano, tanto bella da essere fonte di ispirazione artistica e luogo turistico famoso per la sua natura incontaminata e per i suoi meravigliosi paesaggi naturali.

Fin dai tempi antichi questi posti sono considerati sacri dai maori, luoghi nei quali sono nate leggende tramandate di padre in figlio fino ai giorni nostri, queste terre oltre alla tradizione e alla natura incontaminata hanno un fascino che va oltre la bellezza.

Non per nulla a pochi chilometri da qua sono state girate le scene dell’epico film Il Signore degli Anelli, una scelta che da sola testimonia la spettacolarità dei luoghi visti gli scenari naturali indimenticabili presenti nella famosa saga fantasy.

La società mineraria in questione si difende affermando di avere tutti i permessi in regola per riprendere l’attività estrattiva della miniera, cosa che non ferma certo il dissenso della popolazione della zona ancora più contrariata dal tradimento delle autorità che hanno concesso il permesso alla società mineraria.

Una decisione quella delle autorità che mal si spiega con l’istituzione delle molte aree naturali protette che seconda la legge generale non andrebbero messe a rischio soprattutto da questo genere di attività ad alto impatto ambientale.

Fatto sta che nonostante la legge le ricche società minerarie fanno sempre breccia riuscendo ad ottenere concessioni in zone solo teoricamente tutelate, evidentemente i milioni di dollari riescano a smuovere non solo le antiche montagne sacre ma anche le autorità neozelandesi che mostrano così di non essere diverse da quelle di molti altri paesi del mondo.

A poco vale anche la scusa classica della società minerarie in questione che promette che l’oro estratto dalla montagna porterà ricchezza anche per gli abitanti della zona, i quali a meno che ispirandosi ai nani del Signore degli Anelli non si apprestino a trasformarsi in assidui minatori.

Al contrario, come sostenuto dagli abitanti della zona, i soldi già arrivano dai turisti amanti della natura che potrebbero andare persi se si compromette l’ambiente con l’inquinamento industriale e potrebbero smettere di ripercorrere le strade battute dagli attori della Compagnia dell’Anello durante le riprese del Signore degli Anelli.

Ma nonostante la società aurifera abbia avuto la meglio con le reverenti autorità neozelandesi la popolazione dei Maori non sembra altrettanto accondiscendente nei confronti di chi vuole sfruttare la loro montagna sacra.

Dopo le manifestazioni ed i picchetti sono iniziate anche le azioni di sabotaggio su un terreno che nonostante ispiri pace e serenità potrebbe nascondere molte insidie per le armate trivellatrici che rischiano di scavare troppo in fondo nelle anime di un popolo fiero come quello dei Maori.

Una popolazione che potrebbe porre una resistenza pari alle armate di Aragorn contro le nere schiere di Mordor guidate dall’Oscuro Signore e che come nella leggendaria saga del Signore degli Anelli potrebbe conquistare il proprio diritto a scegliere da solo il destino del proprio mondo.

 

 

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