Tra le varie destinazioni della salma, non c’è solo quella tradizionale, ossia la tumulazione in un loculo. C’è anche l’inumazione, ossia quando la salma viene sepolta sotto terra. Per questo servizio ci sono delle tasse da pagare da Comune a Comune: i costi dell’inumazione a Roma hanno per esempio un costo diverso rispetto alle altre città italiane.
Cosa dice la legge italiana sull’inumazione
L’inumazione rappresenta una delle pratiche più antiche riguardo il seppellimento dei morti. Durante l’età del Bronzo e successivamente con la repubblica romana, accanto all’inumazione iniziò a comparire l’incinerazione. Parecchio diffuse sono anche le pratiche di una doppia sepoltura. La legge italiana stabilisce che l’inumazione debba essere fatta solo in determinati luoghi all’interno del cimitero e non in altre zone. La tassa da pagare al Comune di Roma si riferisce al costo del personale e al fatto di scavare la fossa, all’interno della quale sarà riposta la bara, due metri sotto terra. Il servizio arriverà a costare circa 500 euro, una media ponderata del costo di questa pratica, che parte da un minimo di 80 euro arrivando in alcuni casi anche a 1500 euro.
Altre destinazioni della salma
Diversamente dall’inumazione, la tumulazione consiste nell’inserimento della bara all’interno di un loculo, che ha una durata di trenta anni, scaduti i quali la famiglia può decidere se comprare il loculo oppure procedere all’estumulazione o alla cremazione. La scadenza trentennale è stata disposta dalla delibera dell’amministrazione comunale del 1976. La famiglia può decidere di procedere con la cremazione, desiderio del defunto quando era in vita. La cremazione ha una serie di passaggi burocratici da dover rispettare dei quali l’agenzia funebre se ne occuperà fin dal principio. Tutte queste pratiche descritte sono prese in custodia proprio dall’agenzia funebre che cura il servizio completo del funerale, dagli addobbi fino al trasporto, a seconda se si tratta di una cerimonia religiosa o laica.
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