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Tipicità del Salento: compendio della cultura salentina

Dai b&b di Gallipoli alle case vacanza a Torre Vado; dai resort di Otranto passando per i campeggi a pochi metri dal mare dell’Adriatico: ogni estate, il Salento accoglie migliaia di turisti, ogni anno sempre di più, attratti dalle suggestioni della sua costa e dall’offerta relativa alla mondanità notturna. In pochi, però, dimostrano di comprendere la cultura del posto e di volersi davvero sintonizzare con le specificità di un luogo unico nel suo genere e con un’identità del tutto propria, da conoscere e da scoprire sul posto.


Il dialetto salentino


In ogni contesto geografico, il dialetto rappresenta una tipicità, un marchio identitario ben definito. In Salento, però, diventa qualcosa di più; al di là dell’ampio utilizzo che se ne fa, esso è un valore aggiunto del marketing territoriale del posto, un elemento per il merchandising e una risorsa attraverso cui i salentini affermano e ribadiscono la propria fiera appartenenza al Salento.


La pizzica


Il dialetto chiama ed evoca inevitabilmente la pizzica pizzica, o più semplicemente pizzica, danza caratteristica del Tacco e che, nell’arco di pochi anni, ha saputo raggiungere una fama internazionale, grazie soprattutto al Festival folk de la Notte della Taranta, che ogni anno, nella piccola città di Melpignano, attrae oltre 100mila spettatori e artisti di caratura internazionale. La pizzica è rievocazione di tempi passati, richiamo alla coscienza rurale del posto, riattualizzazione storica di una cultura che vive sottopelle ancora oggi.


Il mare


No, non è affatto scontato parlare del mare del Salento: la terra più a sud d’Italia, infatti, sorge su due mari e i suoi versanti si incontrano a Leuca; lì, Adriatico e Ionio si baciano, dando vita a uno spettacolo unico. In Salento esiste tutta una cultura del vento legata al mare: è scirocco, si va sull’Adriatico; è tramontana, allora sia Ionio. Per non parlare degli eterni dibattiti alimentati da locali e da turisti: ma è meglio lo Ionio o adriatico?


Il caffè in ghiaccio con latte di mandorla


In giro per il Belpaese si inizia a diffondere con il nome di caffè leccese; in Salento, è semplicemente il caffè in ghiaccio. No, non si serve in una tazza da cappuccino. No, il ghiaccio non va aggiunto al caffè: prima si fa il caffè, caldo, tradizionale; poi si prepara un bicchiere di vetro con dentro del ghiaccio, quindi si versa il caffè caldo nel bicchiere. Infine, nel rispetto dell’usanza del luogo, niente zucchero, ma latte di mandorla ad addolcire la bevanda.

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