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Lo sviluppo delle masserie a Otranto

La storia di Otranto ha conosciuto importanti cesure capaci di cambiare la morfologia sociale, politica ed economica del posto. La più importante di esse è senza dubbio riconducibile al 1480, anno in cui la flotta turca toccò le rive idruntine saccheggiando la città e sterminando la popolazione. Da lì è stata inaugurata una parabola discendente in cui Otranto ha conosciuto un lento quanto inesorabile declino. Quello del 1480 è stato solo il più significativo di una serie di attacchi inaugurati già in epoca romana e protrattisi anche dopo la scacciata dell’esercito ottomano. La popolazione, logorata da una vita di pressioni e paure, abbandonò in massa la città. In conseguenza dei flussi migratori, le campagne rimasero incolte e abbandonate, epidemie di malaria decimarono ulteriormente la cittadinanza.

Dalle paure e dalla necessità di trovare le giuste contromisure si articolò un nuovo modello di produzione agricola basato sulle masserie fortificate, strutturate in modo da permettere una continuità della produzione e tutelare allo stesso tempo i contadini da possibili saccheggi. Ogni masseria del XIX secolo sopravvissuta all’usura del tempo è oggi un agriturismo a Otranto o un prezioso reperto storico da custodire e mostrare come vessillo di un oscuro passato.

Così la città fu costretta a elaborare una nuova modalità di azione, e allo stesso tempo incentivare un incremento demografico attraverso cui far ripartire la produttività aziendale. Dopo il declino diventato crollo a cavallo tra XV e XVI secolo e perpetrato in quelli successivi, l’800 prese sempre più i tratti dell’epoca della rinascita. Non ci fu un boom economico capace di scompaginare l’ordine costituito ma una ricrescita lenta e discontinua, guidata a distanza dal Regno di Napoli di cui il Salento era nel frattempo divenuto provincia più periferica. L’avvenuta unità d’Italia non diede impulso ulteriore a un progetto che sembrava non riguardare affatto il Mezzogiorno.

 

Solo a cavallo tra gli ultimi due secoli il Salento ha saputo davvero realizzare un progetto proprio, basato sullo sviluppo turistico. il concetto di masseria a sfondo agricolo è mutato in quello di agriturismo a Otranto come nelle principali località della zona, segnando un momento decisivo dell’emancipazione del Tacco d’Italia su una strada ancora decisamente in salita.

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