Salute e benessere

Innovativa terapia laser CO2 per smettere di russare


Il russare fa male al riposo notturno, ma fa male anche alla salute. Ecco le mosse giuste per liberarsi dal russamento e migliorare la qualità della propria vita definitivamente.

Passare la notte a fianco di un partner afflitto da roncopatia è una “punizione” inflitta da moltissime compagne. Anche se non si pensa anche le donne sono frequentemente soggette al medesimo problema . Recenti studi hanno dimostrato come 4 donne su dieci delle ultra-quarantenni sia affetta da la patologia del russare. A questi numeri deve essere aumentato anche l’alto numero di donne che russano cronicamente più giovani , una variabile che meglio descrive la portata di tale patologia. Un passo avanti è stato però notato che da quando si è estesa la ottima convinzione che il russare notturno costituisce una vera e propria patologia , con dei sintomi caratteristici che portano a scompensi anche gravi a carico dell’equilibrio psico-fisico del paziente . La roncopatia è presente nel lungo elenco delle cosiddette “malattie sociali”, ovvero tutte quelle patologie che colpiscono una larga porzione della popolazione. Ne soffre , infatti, circa il 50% delle persone di età superiore ai 40 anni: una cifra che cresce percentualmente quando si tengono in considerazione anche le statistiche relative alle fasce di età più giovani. 

Come riconoscere il problema 

Frequentemente tale disturbo passa inosservato, se il paziente non viene avvertito da qualcuno (chi dorme, infatti, difficilmente si rende conto di russare). In secondo luogo, difficilmente il russare viene considerato un problema da richiedere un attento e tempestivo consulto medico. Il russa mento non è solo fastidio , ma un disturbo vero e proprio, che deve essere riconosciuto e curato, senza imbarazzi e senza anteporre lunghe attese al consulto medico.

Che cosa si rischia 

Gli effetti di questa patologia sono parecchi, molti dei quali anche preoccupanti . Nella più nutrita parte dei casi è più facile che una persona arrivi allo studio dello specialista spinta da quelli che sono i sintomi del disturbo: sonnolenza diurna, persistenti cefalee , scarsa concentrazione, deambulazione difficoltosa, enuresi, aritmie e alta ed ipertensione . Una volta interpellato , il medico per formulare una diagnosi corretta e approfondita deve ovviamente chiedere la collaborazione del partner e dei familiari per allestire un monitoraggio del paziente in modo da ricavare informazioni utili su tipologia, rumorosità e intermittenza del russamento.

Il russamento a cosa è dovuto? 

Non va sottovalutata la natura del russare. Il fenomeno nasce da una vibrazione dei tessuti molli del palato, dei pilastri posteriori delle tonsille e della mucosa faringea posteriore. Il disturbo è dovuto alla difficoltà di passaggio dell’aria attraverso le prime vie aeree (naso e bocca) e può verificarsi in modo occasionale, quando si è raffreddati o in periodi ad alto rischio allergico, , oppure ripetitiva, in questa circostanza si entra nell’ambito della roncopatia. Quattro stadi caratterizzano la roncopatia: il primo stadio , quello semplice, non ha conseguenze sulla salute psico-fisica, si evidenzia dunque in un’inspirazione-espirazione profonda. Il secondo e terzo stadio, presentano una difficile respirazione notturna, con risvegli frequenti, provoca cefalee mattutine, stanchezza diurna e cali di concentrazione. Quando invece nella fase notturna si verificano frequenti apnee ostruttive notturne (brevi periodi in cui la respirazione viene interrotta, a danno di una normale ossigenazione del cervello) si va incontro a pressione sanguigna alta (ipertensione), cardiopatie e disturbi cerebrovascolari. Nel quarto stadio, cioè con russamento cronico, i rischi per il malato sono accentuati e l’intervento chirurgico è consigliato per evitare danni maggiori. 


La terapia chirurgica laser 

Nel caso in cui le difficoltà nella respirazione siano provocate da ostacolo nello spazio orofaringeo, la chirurgia tradizionale può essere sostituita dalla chirurgica laser, meno dolorosa e invasiva e di sicuro più efficace. La tecnica usata è l’uvulofaringopalatoplastica per mezzo laser CO2 pulsato, un operazione che si realizza in anestesia locale senza necessità di ricovero. L’operazione dura in media trenta minuti, si opera direttamente sulla mucosa, con il laser ad anidride carbonica pulsato, strumento accurato ed efficiente, in grado di eliminare definitivamente (74% dei casi) o comunque di ridurre notevolmente il disturbo del russare (22% dei casi). “La tecnica – spiegano gli specialisti del Medical Laser , centro specializzato in chirurgia laser d’avanguardia – prevede l’ampliamento dello spazio orofaringeo in modo da eliminare o moderare l’ostruzione del palato molle verso la mucosa posteriore ed i pilastri tonsillari. Il laser CO2 pulsato permette di operare con miglior precisione rispetto al bisturi tradizionale, senza perdita di sangue, grazie alla sua azione fotocoagulante. Riducendo per vaporizzazione alcune strisce del palato molle, si aumenta così grazie alla cicatrizzazione la tonicità degli apparati vibranti, facendoli ritirare. Riabilitando il flusso aereo, scompariranno anche quelle vibrazioni sonore e fastidiose caratteristiche del russare. 

E dopo? 

Usando la tecnica con il laser, la roncopatia può essere soppressa con un’unica seduta. Nei casi più accentuati di ostruzione dello spazio orofaringeo si preferisce tuttavia dividere la terapia in due o anche tre sedute, al termine delle quali il paziente potrà tornare subito a casa, senza doversi sottoporre a particolari o fastidiose medicazioni. La fase post operatoria, infatti, è priva di complicazioni. Si avvertirà solamente una lieve e naturale abbassamento della voce, che sparirà nell’arco di qualche giorno.

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