Arte e cultura

Cosa è l’arte Concettuale

 L’Arte Concettuale, diffusasi partendo dalla metà degli anni Sessanta all’inizio negli Stati Uniti e in seguito nel resto del mondo, è una forma di arte in cui i pensieri e le idee che vengono espresse vincono sull’estetica, sulla percezione e sulla tangibilità dell’opera in questione. Tale si formula come un progetto, base e perno centrale della definizione dell’arte concettuale: l’oggetto d’arte, dunque, prende valore rilevante poiché rappresenta rappresentazione del pensiero, ed è totalmente indipendente dalle tecniche di esecuzione.


 Ovviamente, questa definizione permette che si venga a creare una nuova tipologia di arte, che va in contrasto con la definizione di arte intesa in senso tradizionale. Uno dei primi artisti di tale specifica forma d’arte è l’americano Sol LeWitt. Egli aveva espresso i propri pensieri nei testi conosciuti come “Paragrafi sull’arte concettuale”. Un collega per altro connazionale di LeWitt, cioè Joseph Kosuth, si diede da fare producendo creazioni sia di natura mentale sia intellettuali, in cui come affermato, l’opera fisica ha ruolo di sfondo.


 La sintesi poetica affermata dall’artista Joseph Kosuth è raffigurata all’interno dell’opera “One and Three Chairs”. L’opera consiste nella figura di una sedia, fiancheggiata da una foto a grandezza naturale della medesima sedia accompagnata dalla definizione del vocabolario. IN questo modo si è riuscito a fare la sintesi dei 3 principali metodi di definire l’ambiente reale, cioè linguaggio, essenza e immagine. Un secondo artista da mettere in risalto è Joseph Beuys, tedesco, le cui creazioni sono basate sull’uguaglianza rappresentato da arte e vita.


 Fra le proprie performance più importanti sottolineiamo “Amo l’America e l’America ama me”, in cui si fece chiudere per svariati giorni in una gabbia insieme a un coyote. Nel nostro paese ebbe invece un ruolo di primo piano Vincenzo Agnetti, la cui produzione è costituita da video, scritti teorici e opere prettamente concettuali, come “La macchina drogata”, creata da una calcolatrice con lettere che sostituiscono i numeri.

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