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Salvavita: come verificare il corretto funzionamento

Come il nome chiarisce immediatamente il salvavita è una strumentazione fondamentale per garantire la sicurezza nelle nostre case. In realtà il termine che noi tutti utilizziamo per indicarlo deriva dal nome commerciale che gli fu dato dalla Btcino nel lontano 1965, anche se molto probabilmente il primo salvavita venne inventato dalla Elettrocondutture nel 1956. In termini tecnici invece il salvavita è un interruttore differenziale, questo vuol dire che ha la funzione di fermare il flusso elettrico in situazioni di potenziale pericolo per la vita umana, grazie al fatto che è in grado di bloccare in modo tempestivo la corrente se l’energia in ingresso supera in modo significativo quella in uscita.

Un esempio per capire meglio di cosa stiamo parlando? Ci stiamo facendo un bel bagno caldo e stiamo ascoltando contemporaneamente la radio che è collegata alla presa di corrente, accidentalmente il dispositivo cade nella vasca, ecco in questo caso il salvavita scatta salvandoci, appunto, la vita.

La verifica periodica del salvavita: garanzia di sicurezza e obbligo di legge

Avendo quindi capito l’importanza fondamentale del salvavita per tutelare la sicurezza nostra e dei nostri cari, diventa subito evidente la necessità di assicurare sempre il suo corretto funzionamento. Per permettere di controllare con facilità che non ci siano guasti, i salvavita sono dotati di un apposito tasto, posizionato di solito davanti o lateralmente, indicato dalla scritta test o solo dalla lettera t. Basterà schiacciare questo pulsante e controllare che il salvavita scatti, interrompendo subito il flusso della corrente in tutta la casa. Sarà poi sufficiente poi rialzare la leva di riarmo per ripristinare l’afflusso di energia elettrica in casa.

L’esito di questa verifica non lascia dubbi: se non viene interrotta la corrente, il salvavita va sostituito sicuramente. Questo controllo andrebbe ripetuto con frequenza, circa una volta al mese, come imposto anche dalla normativa.
Esistono in realtà in commercio anche degli strumenti per la verifica degli interruttori differenziali che consentono di controllare il loro funzionamento calcolando anche il tempo che impiegano per staccare la corrente in tutta l’abitazione. Si tratta però di apparecchiature abbastanza costose, che di solito possiedono solo i professionisti del settore e che si utilizzano quando si sospetta un comportamento anomalo del salvavita, ma in questo caso conviene sempre rivolgersi ad un elettricista esperto.

Come avere un impianto davvero sicuro

Ricordiamo che la sola presenza di un salvavita non permette la possibilità di escludere completamente il rischio di incidenti mortali, infatti visto che questa apparecchiatura impiega un certo tempo per intervenire, la scarica subita da un eventuale malcapitato potrebbe comunque essere fatale. Il salvavita deve quindi essere sempre abbinato ad un impianto per la messa a terra opportunamente calibrato. L’installazione di un salvavita è un obbligo di legge in tutti gli impianti elettrici ed è requisito fondamentale per il rilascio della Dichiarazione di conformità da parte dell’installatore, nel quale si certifica fra le altre cose proprio il controllo dell’impianto dal punto di vista della sua sicurezza.

Leggi anche: Come evitare un cortocircuito.

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