Economia e lavoro

Contratti: la ricetta di Confindustria

MIND CONSULTING –  Contratti: la ricetta di Confindustria

La riforma dei contratti si conferma nel nostro paese un argomento tabù. La Cigl ha abbandonato il tavolo delle trattative con Confindustria: non basta ad Epifani la proposta degli industriali, che prevede – tra l’altro – il superamento degli indici di inflazione programmata, messi più volte in discussione negli ultimi tempi.

Epifani sostiene che l’associazione che fa capo a Emma Marcegaglia avanza delle pretese che fanno a pugni con il buon senso.

Si tratta di un argomento che abbiamo affrontato più volte negli ultimi mesi (vedi archivio). Ciò su cui si dibatte sono soprattutto aspetti relativi alla contrattazione di secondo livello. Il piano di Confindustria si sostanzia in tre aggiustamenti. La durata del contratto viene elevata a tre anni, sia per quel che riguarda la parte economica che per quel che riguarda la parte normativa.

Confindustria propone anche di sostituire il tasso di inflazione programmata con un indice previsionale triennale, elaborato da “un soggetto terzo di riconosciuta autorevolezza e affidabilità”, depurato da alcune voci di inflazione “importata”, ossia di inflazione non generata all’interno del paese.

Il nuovo indice dovrebbe venire applicato soltanto alle componenti della retribuzione effettivamente stabilite nei contratti nazionali (i minimi tabellari e il valore medio degli scatti di anzianità) abbassando dunque i livelli su cui applicare l’aggiustamento. Il resto degli aumenti dovrebbe essere determinato a livello di azienda, attraverso la contrattazione di secondo livello, e dovrebbe quindi variare da impresa a impresa. È infine prevista una clausola di garanzia per i lavoratori che non saranno coperti dalla contrattazione aziendale.

In altre parole, il contratto nazionale dovrebbe prevedere, oltre all’aumento legato all’inflazione prevista, un ulteriore incremento retributivo da applicare solo e soltanto a quelle imprese, per lo più piccole, nelle quali la contrattazione di secondo livello non ha luogo. Il documento prevede, infine, un insieme di procedure (molto complesse) per evitare che i rinnovi contrattuali avvengano con eccessivi ritardi

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