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La pubblicità nel periodo di “crisi”

La crisi è una coperta che ci avvolge completamente, è diventato uno status mentale. Usciamo da riunioni e appuntamenti dove i problemi sembrano insormontabili. Le aziende soffrono della riduzione di produzione e consumo e le uniche cose certe che vedono sono le spese e le tasse. All’ orizzonte si naviga a vista e la soluzione è l’ immobilismo. Come in politica l’unica motto è rimanere nell’ immobilismo perchè “fare” costa fatica e si è insicuri del risultato.

La pubblicità e le agenzie di pubblicità sono un rischio che non ci si può permettere in questo momento. Stop fermiamoci un secondo a riflettere, voglio raccontare la mia esperienza, ieri entro da un mio nuovo cliente e vengo accolto da dei collaboratori di questo studio dentistico,di cui per rispetto della privacy non voglio fare il nome, da un sorriso stupendo e che mi avvolge completamente. Nella conversazione il titolare mi spiega che ha 4.500 pazienti e che i suoi pazienti una volta che l’hanno conosciuto non l’hanno più lasciato. Faccio la mia presentazione e rimaniamo in contatto per rivederci e presentare un piano di pubblicità.

Morale della storia più i media si focalizza su un aspetto e più questo sembra avverarsi. A forza di parlare di crisi sembra che il nostro mondo sia immobile e tutti i problemi non risolvibili. Si respitra questa aria affannosa dove lo sport quotidiano è diventato criticare e lamentarsi. Invece esistono persone che spinte dall’ ottimismo e dalla voglia di fare continuamente si mettono in gioco e affrontano i problemi con la voglia di riuscire. Molti clienti in questo momento vogliono conforto e fiducia, aspettano parole d’incoraggiamento. Il meglio di noi lo tiriamo fuori quando qualcuno crede in noi, le nostre forze riprendono vigore e trovano delle soluzioni inaspettate. Spendiamo parole di fiducia quando vediamo qualcuno in difficoltà perchè sicuramente saremo i primi a benificiarne quando la tempesta sarà passata. Miglioriamo le relazioni e conosciamo nuove persone per è una legge fisica quasi matematica che i cambiamenti della nostra vita sono dovuti a consigli che ci sono stati dati da persone quasi sconosciute. Un altro consiglio per migliorare la nostra produttività è quello di dedicare le nostre energia su aspetti del lavoro che ci piacciono. Alcune conclusioni Il reparto account L’account executive è come il medico di base, il medico generico,che ha il primo contatto con il paziente, indica le prime terapie, suggerisce esami particolari e rinvia a medici specializzati. Profilo ideale: -la sua autorità: assegnare progetti:definire il progetto,scegliere e organizzare il gruppo di lavoro,decidere priorità e tempi; essere il contatto(l’unico)del cliente -le sue responsabilità: rappresentare l’Agenzia essere un generalista completo, ricordando tuttavia che ogni membro del gruppo di lavoro è,nel suo campo,molto più esperto e quindida far intervenire nel contatto con il cliente tempestivamente ed intelligentemente.

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