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Obama, marketing e informazione vincono le presidenziali americane

Gli Stati Uniti hanno eletto il nuovo presidente: Barack Obama.
Con un’affluenza record alle urne, Obama ha rilanciato il sogno americano con una vittoria schiacciante sull’avversario John McCain.

Una grande vittoria per il candidato democratico, soprattutto se consideriamo che si tratta del primo presidente nero della storia. Ma non solo.
Circa 20 giorni fa Obama è stato nominato da Advertising Age marketer dell’anno, dopo aver incontrato i consensi di centinaia di professionisti e agenzie del settore che l’hanno classificato primo davanti ad aziende come Apple.

Marketer dell’anno. Un uomo politico. Un presidente.

Un presidente che ha insegnato alle agenzie pubblicitarie, troppo spesso statiche, come vendere la propria immagine attraverso Internet, Social Network, Video sharing, Web marketing, email marketing, search marketing, gaming, iPhone applications.

Durante la campagna elettorale, Obama aveva schernito McCain accusandolo di non saper usare il computer e di non essere nemmeno in grado di scrivere una mail.
Direi che gli è costato caro.

Ma Obama, o meglio il marketing di Obama, non è stato l’unico vincitore, con lui ha trionfato Internet, rendendo queste elezioni le prime del 21° secolo, quelle che saranno ricordate come il successo dell’informazione online.

Non si era mai visto, prima d’ora, che alle conferenze stampa durante la campagna elettorale, i posti occupati da blogger e citizen-journalists superassero quelli occupati dai giornalisti tradizionali.

 

Sarah Palin è stata sconfitta da un videogioco che ha spopolato in Rete rendendola particolarmente ridicola mentre il quiz Glassbooth di Facebook, un po’ più propositivo, aiutava gli utenti a identificare i programmi politici più consoni ai loro interessi.

 

E che dire della notte appena trascorsa durante la quale i media tradizionali sono stati inchiodati davanti al Web per mantenersi aggiornati su dati, sondaggi e risultati?
Perfino i principali quotidiani statunitensi hanno ceduto alla Web-maratona, garantendo continui aggiornamenti online, col Washington Post che dava la possibilità di essere informati via e-mail, sms e, addirittura, Twitter.

 

Nessono si è scollegato.
Nessuno ha spento il pc per poter leggere il proprio giornale preferito.
Rigorosamente il giorno dopo.

 

Pamela Ferrara
http://www.pamelaferrara.com

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