La contraccezione sicura naturale

Alcuni studi sulla gravidanza, ci ricordano che quasi la metà delle coppie che provano ad avere un figlio durante l’arco di un anno e non hanno successo, negli anni immediatamente successivi sono riuscite invece a raggiungere il loro scopo e in maniera spontanea.

E’ trascorso un anno e non sei ancora rimasta incinta?

Non perderti d’animo perché come appena accennato, degli studi condotti in Australia ci dicono che su un campione di settemila coppie con complicazioni nel concepimento, quasi la metà è riuscita a procreare nell’arco di tempo immediatamente successivo.

Infatti, prima di ricorrere a dei trattamenti terapeutici incentrati sulla fecondazione assistita, ci si può ancora affidare ad un concepimento spontaneo. Possono però evitare di ricorrere subito a dei trattamenti contro la sterilità solo quelle donne che non abbiano superato i 36 anni di vita. Sempre che se non si siano già imbattute in patologie che interessano l’apparato genitale.

Vediamo allora come possiamo aggirare il problema, superare l’infertlità e cercare di rendere tutto meno difficile di quanto ci appaia ora.

Hai mai sentito parlare ad esempio di certi sofisticati apparecchietti in grado di aiutarti in tal senso? E più esattamente di Pearly, Baby comp e ladycomp?

Si tratta di alcuni congegni che sono stati studiati e realizzati per venirci incontro in questi difficili periodo della vita. Tali strumenti equivalgono a dei veri e propri strumenti – indicatori di fertilità compiuterizzati.

Essi in praticano aiutano la donna, ad individuare con una precisione assoluta, quei periodi chiamati naturalmente sterili, e gli altri, quelli fertili.

In sostanza, esso pianifica la tua gravidanza.

Malauguratamente però, i ginecologi che ritengono quello ormonale, l’unico e solo sistema contraccettivo attendibile, sono in tanti.

Già, essi sono piuttosto prevenuti riguardo la contraccezione naturale. Questo poiché in passato, quando appunto non esistevano ancora certe invenzioni, la contraccezione naturale si era dimostrata alquanto insicura e di complicata applicazione.

Sappiamo per esempio che i tester che sfruttano l’analisi delle urine e che abbiamo oggi in commercio, pur continuando ad usarli quotidianamente, si sono rivelati spesso e volentieri, insicuri e non attendibili al 100%.

Una tale pubblicità negativa non ha fatto altro quindi che rafforzare il parere dei medici, i quali però il più delle volte, non conosciendo nello specifico questi apparecchi così altamente sofisticati, tendono ad equipararli a quelli generici, facendone come si suol dire di tutta l’erba un fascio.

E’ oltrettutto fondamentale tener presente che ormai fin dal 2009, il babycomp, il ladycomp e il pearly, sono stati riconosciuti ufficialmente in Italia, anche dal Ministero della Salute.