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Perline e Swarovski, Beads and Co continua a promuovere la sua campagna creativa per vincere la concorrenza cinese

Perline Swarovski,pinze e cristalli, pendenti e catene: bastano pochi elementi, un po’ di fantasia e molta pazienza per crearsi il proprio ‘gioiello fai da te’, come propone il marchio, tutto italiano, Beads and Co che, soprattutto sul web, vende sia kit sia pezzi sciolti, per la gioia delle appassionate di bricolage e di quelle di preziosi.
”Proponiamo circa 1300 prodotti ‘sciolti’ e diversi kit, che – spiega l’aretino Gabriele Veneri, ideatore e titolare del marchio – aumenteranno via via, per far fronte alle richieste, sempre piu’ numerose, delle principianti”. Per chi ha mani di fata, ci sono innumerevoli pezzi singoli da assemblare, mentre chi non ha esperienza con il bricolage puo’ ordinare un kit con tutto il necessario, compreso di istruzioni, per farsi un anello, un bracciale o un girocollo. Dedicato alle
principianti anche il glossario web, dove imparare come utilizzare le pinze fornite in un ulteriore set. E, presto, saranno online dei video, con tutti i passaggi illustrati passo a passo. ”Il progetto e’ nato due anni e mezzo fa, all’inizio abbiamo messo in vendita, solo online, circa 200 prodotti, perche’ venderli ci sembrava fantascienza, ma poi, quando e’ arrivato il primo ordine – ricorda Veneri – ci pareva di aver vinto la Lotteria!”. In meno di un anno, le vendite sono aumentate di circa il 75% e la distribuizione si e’ allargata anche offline, in 30 store selezionati. L’obiettivo e’ arrivare a 200 negozi entro un anno e allargare la vendita online anche all’estero, partendo da Nord Europa e Gran Bretagna, da cui sono gia’ arrivati numerosi ordini. ”L’idea funziona perche’ il
prodotto – spiega l’ideatore – non e’ un bijou, ma un vero gioiello fai da te, con una base in argento naturale disponibile in 4 colori, cui abbinare oltre 1300 pezzi singoli, per un totale di combinazioni pressoche’ infinito e una spesa modesta, visto che i kit vanno dai 7 ai 100 euro, ma con i pezzi singoli una ragazzina puo’ farsi un braccialetto anche con 2 o 3 euro”. Cosi’, senza pubblicita’, dal 2005 a oggi, solo sul sito, sono stati venduti 814mila pezzi. Nel primo anno c’erano solo 110 iscritti al portale, per un totale di 131 vendite, nel secondo i frequentatori fissi sono saliti a 1200, le vendite a 920, fino ad arrivare a oggi, con 1535 internauti e 1430 ordini online.
E pensare che quest’idea, tanto semplice quanto inusitata, almeno a livello di gioielleria, e’ nata in
funzione anti-Cina: ”da 50 anni, come orafi, siamo rifornitori di semilavorati poi, quando e’ arrivata la crisi dovuta alla concorrenza cinese, abbiamo capito che, se non volevamo spostare la produzione all’estero – spiega Veneri – dovevamo inventarci qualcosa, scommettendo sul made in Italy”. E’ nato cosi’ il gioiello fai da te che, per ora, non ha fatturati da capogiro, ma registra comunque una crescita a doppia cifra (da 97mila euro del 2006 ai 162mila euro di oggi) che fa ben sperare il suo ideatore.

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