Viaggi e Turismo

Mare, purchè sia in barca a vela

Trasportati dal vento
Abbandonare la fretta a terra, non fissare mete, dimenticare ogni scadenza: ecco un buon modo per iniziare una vacanza in barca. Del resto come fare diversamente a bordo di un mezzo che per spostarsi utilizza il vento ed è soggetto ai mutamenti del tempo? La dipendenza dagli elementi meteorologici, uno degli ingredienti fondamentali del fascino della navigazione a vela, in effetti, all’inizio di una crociera può disorientare il neofita. Così come può disturbare il fatto che la partenza per una navigazione possa essere posticipata perché è previsto cattivo tempo o una destinazione è cambiata perché mutano le condizioni del mare. Spiacevoli imprevisti? Tutt’altro, si tratta di normale prassi per una navigazione a vela, dove in realtà la meta prefissata, spesso è solo un pretesto. A differenza di molti altri mezzi di trasporto, infatti, la barca a vela non serve necessariamente per andare da un luogo all’altro. Per fare ciò, infatti, ci sarebbero mezzi ben più comodi e veloci. E’ il viaggio in questo caso, la navigazione, la condivisione della vita di bordo il vero obiettivo della crociera. La barca diventa quindi un microcosmo autosufficiente dove ognuno partecipa alla buona riuscita della traversata, con i suoi piccoli riti e gli affascinanti ritmi cadenzati dalla regolazione delle vele, l’occupazione alle manovre, i turni in coperta, la preparazione e il consumo dei pasti, la lettura, l’ascolto della musica, o semplicemente la contemplazione del mare.

Prepararsi al viaggio
Prima della partenza, ogni cosa è preparata in funzione di una permanenza in mare più o meno lunga, in ogni possibile condizione che potrebbe verificarsi, imprevisti compresi. Ed ecco quindi la preparazione meticolosa della barca, la cura con la quale vengono scelte le provviste di bordo in funzione della durata del viaggio, l’assegnazione dei ruoli, se necessario dei turni di guardia. Prima di salire su un’imbarcazione sono molti a chiedersi come mai questa strana attività che è la navigazione a vela, a metà strada tra hobby e disciplina sportiva, riesca a conquistare così profondamente il cuore di molte persone. Una volta a bordo, poi, a scoprirlo impiegano poco tempo. O iniziano da subito a manifestare segni di impazienza e irrequietezza, e in questo caso un sintomo rivelatore è la domanda “ma quando si arriva?”. O rimangono a loro volta affascinati da quel morbido, lento incedere dello scafo sotto la spinta del vento. Da quella suggestiva e leggermente inquietante sensazione di fare parte degli elementi che li circondano. E quindi rinunciano alla ricerca di una meta per sprofondare nel piacere del viaggio

A bordo solo il necessario, meglio ancora se tutto in uno zaino
Tra i tanti pregi che offre la navigazione a vela c’è quello di avere tutti i requisiti di una pratica meditativa: aiuta a liberare la mente dai pensieri e a ritrovare il gusto dell’essenzialità. Presentarsi al pontile d’imbarco con tutto il guardaroba e chissà quali altri ammennicoli nella valigia, significa non aver compreso nulla di tutto ciò. A bordo serve solo ciò che è utile, ma utile davvero: un maglione, una felpa, quattro magliette, un cappello, un paio di occhiali, calzoncini, coste, mutande, tuta, cerata, scarpe sportive con suola bianca, spazzolino, saponetta, asciugamano e poco altro ancora. Essere trendy in mare serve a poco e niente. La crociera va dunque intesa anche come un’occasione ghiotta per fare i conti con i dettami della cosiddetta vita moderna e verificare quanto di ciò che siamo portati a reputare necessario, lo sia davvero. Sicuramente è un bene rinunciare a priori all’idea d’imbarcare valigie rigide, che difficilmente trovano collocazione a bordo. Meglio scegliere quelle pieghevoli, ma non necessariamente la solita sacca del velista che alla praticità del facile stivaggio, contrappone la scomodità dell’essere un contenitore unico senza settori differenziati. Uno zaino da viaggio senza intelaiature rigide, con il suo comodo set di tasche, potrà fare egregiamente al caso anche in barca, offrendo la possibilità di dividere i capi d’abbigliamento dalgi utensili, le scarpe dalla beauty-case e la macchia fotografica dalla maschera da sub.

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