Economia e lavoro

MIND CONSULTING: ll petrolio sarà il futuro?

MIND CONSULTING. E’ cronaca di tutti i giorni. La dipendenza dei paesi industrializzati dal petrolio è tale che "l’oro nero" negli ultimi anni ha raggiunto prezzi al barile proibitivi. Secondo alcuni analisti si sta verificando una condizione simile a quella dei primi anni ’70, quando il mondo si trovò a fronteggiare la crisi energetica.

Il problema è però – con il petrolio ormai vicino ai 200 dollari – che il trend del greggio, stando così le cose, inneschi una serie di reazioni a catena molto preoccupanti.
Secondo alcune previsioni, nei prossimi 40 anni useremo il 70% in più di petrolio; come conseguenza diretta le emissioni si impenneranno del 120%. Ci sono due possibili soluzioni per mitigare questo scenario. La prima è utilizzare tecnologie, in gran parte già esistenti, per riportare le emissioni di Co2 nel 2050 ai livelli di oggi, dopo un picco tra il 2020 e il 2030, con un costo totale di 17 mila miliardi di dollari. Si realizzerebbe perciò in questo modo un’inversione di tendenza, a partire da una certa data, in modo da bloccare le ricadute negative.

La seconda alternativa consite nel creare, ex novo, nuove tecnologie per fare fronte a questa emergenza, e per avere nel 2050 metà delle emissioni rispetto a oggi. In questo caso il costo lievita fino a 45 mila miliardi di dollari. In entrambi gli scenari il punto fondamentale è il risparmio energetico. Il miglioramento dell’efficienza energetica di edifici, apparecchiature elettriche, trasporti, industria, settore elettrico portano i maggiori risparmi al minor costo.

Subito dopo c’è la generazione di energia elettrica con una minore produzione di Co2. Un obiettivo che può essere raggiunto con un mix di energie rinnovabili, con il nucleare e con l’utilizzo del ciclo combinato nelle centrali a combustibili fossili. La ricetta futura per l’energia in Italia, ha affermato Mario Baldassarri, presidente della commissione Finanze del Senato, passa per il ritorno di carbone e nucleare, oltre che per la costruzione di rigassificatori.

"La riduzione delle emissioni da noi passa per il nucleare" – ha puntualizzato Cesare Cursi, presidente della commissione Attività produttive del Senato – "che però deve essere una scelta condivisa con gli enti locali". Già dal documento di programmazione economica ci saranno i primi passi in questo senso. Luigi Paganetto, presidente dell’Enea, ha fatto presente che per raggiungere il duplice obiettivo di tagliare i costi dell’energia e rispettare l’ambiente: "Bisogna fare di più in termini di investimenti in ricerca e sviluppo".
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